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Sergio Sanvido

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Sergio nasce a Rovereto il 10 giugno del 1928. Stabilitosi a Marsiai con la famiglia, dopo la scuola dell’obbligo inizia subito a lavorare presso la ditta dei  fratelli  Cassol di  Santa  Giustina,  che hanno un’impresa di autotrasporti con annessa un’officina di biciclette. È qui che nasce la passione di Sergio per  le  bici e la  sua  maestria  come  meccanico e riparatore. Con la guerra e la chiusura della ditta, Sergio  si  trasferisce  a Torino,  dove lavora come aiuto fabbro.  Ritornato a Cesiomaggiore, dopo alcuni anni,  nel 1950,  apre la sua attività di preparatore e poi di costruttore di biciclette.

Nella sua officina presenta sempre le ultime novità e gli appassionati della bicicletta arrivano da tutto il Triveneto,  dall’Austria,  dalla Slovenia,  dalla Svizzera per acquistare le nuove bici.

Per ben due volte viene premiato dalla rivista BICI SPORT come maestro artigiano. È  un  uomo  impegnato  anche  nella  vita sociale e politica del suo paese: consigliere comunale e vicesindaco di Cesiomaggiore, consigliere provinciale, in Comunità Montana Feltrina e nel BIM; partecipa attivamente anche alla vita associativa dell’Associazione Nazionale Alpini e in altre realtà di volontariato legate all’ambiente sportivo. Socio fondatore dell’U.S. Cesio, è stato inoltre presidente provinciale dell’UDACE per circa un decennio e consigliere delle “Glorie del ciclismo Triveneto”. Ha collaborato all’organizzazione di numerose gare di interesse nazionale ed internazionale con la FCI.

Accanto all’impegno civile, politico e sportivo, la sua grande passione per la bicicletta e per il ciclismo lo ha portato a diventare un grande collezionista, attento intenditore, restauratore e ricercatore di bici nel mercato antiquario, fino a raccogliere ben 180 esemplari di biciclette che compongono il nucleo centrale della sua collezione. Ha inoltre collaborato alla realizzazione ad alcuni Musei dedicati alla bicicletta: quello di Portobuffolé (TV), il Museo di Costantino Sana ad Almenno San Bartolomeo (BG), il Museo Coppi e Girardengo di Novi Ligure, il Museo Gino Bartali di Firenze.

Nel 1997 inaugura “il suo” personale Museo della biciletta, fra le più importanti e ricche collezioni dedicate a questo mezzo e al ciclismo di tutta Italia, dedicandolo al campione veneziano Toni Bevilacqua.

Sergio si spegne a 87 anni, nel novembre del 2015, lasciando alla comunità di Cesiomaggiore una straordinaria eredità: la sua collezione, frutto delle ricerche di una vita intera, suggellando con questo importante gesto tutto il suo impegno e l’amore per il luogo in cui è vissuto e per cui tanto si è impegnato e ha lavorato.

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